Finalmente una novità: è tornato Berlusconi

El Burlador de Arcore

Non c’è niente da fare, questo non è un Paese per giovani, specialmente se dopo settimane di totale mancanza di novità in qualsiasi campo e con il tentativo di rinnovamento della classe politica italiana, o almeno di quella del PD, portata avanti da Matteo Renzi finito impantanato davanti ai passi indietro fatti da qualche notabile del partito, l’unica vera nuova e in qualche modo spiazzante notizia è quella…del ritorno del Banana, al secolo il cavalier Silvio Berlusconi da Arcore.

Difficile dire se l’ex premier avesse premeditato il rientro sulla scena come primattore, sapendo che sarebbe stato condannato dai giudici milanesi per la faccenda dell’acquisizione dei diritti televisivi, oppure sia stato colto di sorpresa, avendo pensato di aver ricevuto una specie di salvacondotto giudiziario in cambio del ritiro, e abbia reagito sull’onda della delusione e con l’ansia di farla pagare a qualcuno. per la verità propendiamo per la seconda ipotesi, dopo aver visto quanto la conferenza stampa tenuta da Berlusconi sia stata evidentemente preparata in fretta e furia, contrariamente al solito.

Dunque è il 74enne imprenditore e politico milanese a produrre l’unico vero strappo nel tran tran politico nazionale. Le prime dichiarazioni di Berlusconi lasciano ben sperare, avendo chiaramente lasciato intendere che potrebbe smettere di sostenere il governo Monti, accusato di provocare un aggravamento della recessione economica con i suoi provvedimenti, che è poi quello che tutti possono in realtà vedere con i propri occhi, se volessero aprirli. Il problema però è che la verità udita dalla bocca del “Burlador de Arcore” rischia di sembrare meno vera e annacquare quel poco di vera opposizione al governo tecnico “voluto” dall’Europa, per il semplice riflesso pavloviano che spinge una buon numero di italiani a considerare falsità qualunque cosa Berlusconi dica.

Vedremo se almeno il ritorno in campo del Banana potrà rivitalizzare l’industria editoriale, che orfana della presenza del suo principale fornitore di clienti aveva perduto un gran numero di lettori. basti solo pensare che Il Fatto Quotidiano, giornale nato esclusivamente per fare critica e opposizione a Berlusconi e al berlusconismo, aveva perso in pochi mesi quasi la metà dei lettori, mentre si era praticamente arrestata tutta una produzione di libri, dvd e vari prodotti editoriali che negli anni passati avevano ben reso. Per non parlare poi della trasmissioni televisive di approfondimento giornalistico, che prive di argomenti come il Bunga Bunga, le escort baresi e le fotografie di Villa Certosa, sono diventate delle noiosissime, poco coinvolgenti sequele di verbosi interventi di questo o quel politico di secondo piano (perché tanto ormai fa tutto il governo tecnico “voluto” dall’Europa).

C’è quindi almeno da sperare che, se proprio Berlusconi tradirà di nuovo le attese e non farà cadere il governo Monti, che il suo ritorno faccia crescere almeno di mezzo punto percentuale il Pil nazionale. Se poi dovesse veramente mettere in atto quelle politiche e quelle riforme da sempre promesse e mai veramente nemmeno tentato di attuare, allora bisognerà proprio riaffermare che l’Italia non è un paese per giovani, ma solo perché i giovani sono mentalmente pure più vecchi dei 74enni milionari della Brianza laburiosa.